by Danilo Battistelli, Italian
Gli Arruffapopolo al tempo della Pandemia
Tanto è stato scritto sul tema dei Media/Socials.
In tutte le Facoltà di Scienze della Comunicazione si tengono corsi specifici che hanno per oggetto l’antropologia dei Media.
I Media sono indubbiamente utili per diffondere “rapidamente e a un vasto pubblico”, accadimenti, idee, notizie e anche i risultati della ricerca scientifica che non rimangono più confinati nelle riviste specializzate dei ricercatori.
Le minoranze di una comunità che subiscono la tirannia trovano nei Socials uno strumento efficace e ineguagliabile per comunicare “rapidamente e a un vasto pubblico” le loro idee e la loro condizione politica.
Se la notizia diffusa ha per oggetto la ricerca scientifica si può creare un cortocircuito.
Il “vasto pubblico” non è parte della comunità degli scienziati e sulla ricerca scientifica può esprimere tramite i Socials soltanto un giudizio emotivo. Se ben guidato da un Arruffapopolo, può essere strumentalizzato per creare un affollato “popolo bue” a somiglianza dei buoi, appunto, animali che si lasciano soggiogare docilmente
dal padrone, dittatore o… Arruffapopolo.
Frase rozza ma nobilitata, tra gli altri, da Umberto Eco ne “Il Cimitero di Praga” quando ne fa uso così:
“il miserabile ha compiuto un colpo di stato autoritario appellandosi al popolo bue!”
Ancor prima dello sviluppo vertiginoso dei media, Trilussa un grande antropologo in versi, scriveva:
“Conterò poco, è vero, diceva l’Uno ar Zero, ma tu che vali? Gnente, propio Gnente. Sia nell’azzione come ner pensiero rimani un caso voto e inconcrudente. Io invece, se me metto a capofila de cinque zero tale e quale a te lo sai quanto divento? Centomila. È questione de nnummeri”…
Chi si attribuisce meriti scientifici che superano le proprie capacità non sa vedere la propria mediocrità e talvolta, nei casi più gravi, si pone due obiettivi: a) individuare un nemico – un individuo e/o i poteri forti” – b) porsi come condottiero di un esercito di soldataglia reclutata tra il “popolo bue”. Il Condottiero sa che per creare paura, scompiglio e vincere la sua guerra è “questione de nnummeri”.
I Socials sono lo strumento sia per dotarsi di un parco buoi sia per fargli combattere la guerra che creerà scompiglio, paura e anche morte!!
La soldataglia fa danni incredibili. L’opinione delle masse asservite al condottiero consente di creare un “movimento”, merce preziosa per condizionare anche quella fetta di popolo che vorrebbe resistere all’orda vandalica dei buoi che, da animali docili, diventano buoi scatenati. Buoi e non tori come nella corsa di Pamplona, dove il Popolo è sempre vittorioso, cioè sovrano.
Ed ecco che una (ex) scienziata, la Dr.a Judy Mikovits, con un PhD alla George Washington University, un impegno pluriennale nel National Cancer Institute, si fa licenziare nel 2011 da un autorevole istituto di ricerca immunologica, per aver pubblicato su Science un suo Studio (relativo alla sindrome da affaticamento cronico da gatti domestici) poi smentito e ritirato dalla rivista perché privo di un adeguato metodo scientifico.
Come lavare questo affronto?
È bastato lasciarsi ispirare da Umberto Eco per sferrare un colpo potente (anche se la Dr.a Mikovits non avrà avuto il tempo di leggerlo): “Poiché nessuno pensa che le sue sventure possano essere attribuite a una sua pochezza, ecco che dovrà individuare un colpevole”
La Dr.a Mikovits accusò la comunità scientifica di non essere in grado di replicare il suo metodo. Ma non si è accontentata.
Ha commissionato un video tanto ridicolo da non essere nemmeno infamante però, purtroppo, molto pericoloso. Il popolo bue, soggiogato prima e scatenato poi, diventa una minaccia non solo per il nemico individuale designato (Antony Fauci, il virologo americano a capo dell’Istituto Nazionale di Immunologia), ma anche per sé stesso e per la parte di popolo resiliente che si troverà quanto meno ad essere travolto da incertezza, confusione ed ansia.
L’accusa della Dr. Mikovits è che tutti i vaccini indeboliscono il sistema immunitario e che, a causa della loro diffusione
obbligatoria, il Covid-19 ha trovato terreno fertile per colpire così duramente la popolazione di tutti i continenti.
L’attesa del vaccino per sconfiggere la pandemia da Covid-19 è allora una sciocchezza? Sarebbe meglio lasciarci morire oggi che tra qualche anno dopo essersi lasciati inoculare un altro vaccino?
Tra i disoccupati da pandemia è verosimile che non ci saranno gli psicologi, le cui cure saranno essenziali per curare ansia e stress da Arruffapopolo.
Ma non basta! Questo popolo resiliente, comunque bisognoso di sedute di psicoanalisi, dovrà subire la tortura di ricevere
quotidianamente almeno un WhatsApp, social di seconda categoria, con un invito pressante: fai girare tra i tuoi contatti
questo video…!
Dalla Pandemia all’ Infodemia, come annunciato dalla Organizzazione Mondiale della Sanità.
E la cura?
Aspettiamo uno studio della Dr.a Mikovits.
Danilo Battistelli, Italiano, è nato a Gubbio nel 1948. Si è laureato nel 1972 a Siena (cum Laude) in Economia, con una Tesi sull’Unificazione Monetaria Europea.
Ha svolto la sua attività professionale nell’area finanza in Italia, in collegamento
costante con Parigi, Bruxelles, Londra e Francoforte. Dopo essere stato Direttore Generale di CC&G SPA, facente parte del Gruppo Borsa Italiana e dal 2007 del London Stock Exchange Group, ha terminato la sua carriera a Francoforte presso la Banca Centrale Europea.
Oggi si dedica al suo hobby principale, il Bridge, a cui ha dedicato anche due libri di successo.
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