racconto
by *Raffaele Palumbo, Italy, exclusive for The diagonales
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È che noi sì che siamo agricoltori, agricoltori di quelli veri, mica quei fighetti del biologico col pomodorino e la carotina, siamo noi quelli che mandiamo avanti questo paese, e i politici neanche sanno chi siamo e ci riempiono di tasse e le mandano a Napoli per la spazzatura o per dare lo stipendio ai negri, e invece noi siamo quelli che si alzano presto che ancora è notte e d’estate quando dobbiamo fare il fieno anche alle 4, noi siamo questa gente qui, gente che si fa un culo così e che spende e investe e fa andare avanti l’economia, tipo per esempio l’altro giorno che sono stato alla fiera e ho passato più di un’ora allo spazio della Massey Ferguson, tutti i modelli nuovi, madonna dovevi esserci per capire che robe che sono, e però già mi bolliva il sangue a pensare che poi quegli stronzi dei politici ce li vogliono far tenere al chiuso questi trattori, non c’è cristi che ci si possa andare in giro, quegli idioti, e comunque poi nel settore lì accanto mi sono perso dietro a una Vibro, la trinciastocchi a denti, una meraviglia ti dico, dovevi vederla, lucida potente che faceva paura, un coccodrillo ti dico, tesa come un toro prima della monta, e insomma ero lì che la guardavo e pensavo che sì, che bisogna comprarla, dovevi vederla, dobbiamo rimodernare il parco macchine, lo dice anche il commercialista, e mentre ero lì che accarezzavo questa bestia stupenda e ci pensavo, che faccio la compro o no, mi dicono ehi, vieni che c’è un convegno sul vino, e io ai convegni sul vino mi ci imbuco sempre perché alla fine c’è da bere e da mangiare gratis, non ti sbagli, e insomma mi siedo in prima fila appena trovo un posto libero perché così nel momento stesso che finisce mi fiondo subito al banco degli assaggi, ehi, mica voglio rimanere intruppato e restarmene ultimo con i sugheri in mano, e insomma c’è questo conferenziere, un enologo famoso dice, uno che sa tutto lui, ma dovevi vederlo, un professorino tutto perbenino, ti dico, la cravattina a righe la camicina celestina il doppiopetto le scarpe lucide, cioè, e questi qui sarebbero i contadini ho pensato, e parlava che non ci si capiva niente, il terruar varietale o cosa diavolo era, e che cazzo sarebbe questo terruar varietale gli volevo dire in faccia a quel signorino, e così questi sarebbero i contadini ho pensato, e alla fine mi hanno dato un goccetto da bere neanche fosse stato oro liquido, due dita, giuro, due dita, e un piattino con tre fettine micro di salame e una scheggia di pecorino, e mentre ero lì di nuovo in fila che aspettavo che mi dessero qualcos’altro, be’, sento quelli accanto a me che dovevano essere due finocchi del biodinamico, questa gente che in vita sua ha fatto il dottore o l’avvocato o il funzionario di banca e poi a 40 anni si mettono in testa di fare i contadini, e uno diceva delle forze cosmiche che vengono catturate dalle foglie, diceva proprio così, forze cosmiche catturate dalle foglie, sono sicuro, e quell’altro, con la sua sciarpina biologica al collo, si riempiva la bocca di parole tipo biodiversità, cose che io quando le sento mi ci incazzo come una belva, e gli avrei spaccato il culo a quei due finocchietti, a loro e alla loro biodiversità, ma tanto adesso viene Salvini e ci pensa lui a questa gente, e però poi ci godo un casino a immaginarmi la loro faccia se vedessero quando Alexandru va caricarmi di Buggy il serbatoio dell’irroratrice, Ah i pesticidi!, direbbero questi verdi del cazzo tutti scandalizzati, Ah i concimi chimici, direbbero con le loro vocine in falsetto e i loro occhialini tondi e le loro sciarpine intellettuali, e io li metterei in mutande quei due e tutti quelli come loro, io li darei in pasto ai miei rumeni che sono poco più che delle bestie, e ci penserebbero loro a quei due frocetti col loro sedanino e il loro pomodorino e il loro cavolino, ma tanto adesso arriva Salvini e sa lui come sistemarli questi ambientalisti di merda.
*Raffaele Palumbo, Italian from Tuscany, was born in Pisa and lives in Livorno. Has been founder of radio and communications operator. He has dealt with cultural sectors for public bodies and has organized film reviews and literary awards. Raffaele has been conducting creative writing workshops for years and has designed literary and food and wine festivals (his “Mangiare le Parole” festival). As writer he has published many works, the last of which is titled “We have to talk. Stories of disconnected couples“.
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