by Gérard Fenoy, exclusive for The diagonales
La repressione di una violenza senza precedenti che ha colpito i partecipanti allo sciopero nazionale iniziato il 28 aprile ha indignato tutti gli amici della Colombia e dell’America Latina: le autorità riconoscono una trentina di morti; Le ONG per i diritti umani segnalano diverse centinaia di sparizioni, migliaia di feriti, stupri in caserme, furti su larga scala di telefoni cellulari, borse e altri documenti di identità, ecc.
Ciò che in Francia chiamiamo “errori di polizia” è diventato in Colombia il massimo della strategia anti-dimostrativa. Motociclette non immatricolate sparano tra la folla e scompaiono nella totale impunità; gli studenti vengono picchiati senza pietà uno su quattro; notiamo, come in Cile, ferito da sventramenti; impossibile sapere dove siano gli studenti arrestati … Insomma, una strategia del terrore.
Le forze armate e la polizia colombiane hanno avuto il coraggio di mettere in pratica le teorie di Alexis Lopez, invitato ufficialmente qualche settimana fa a una serie di conferenze dallo Stato Maggiore. Il punto di partenza è la “Revolucion molecular disipada”, che spiegherebbe la molteplicità delle proteste: invece di avere più fronti di guerriglia, l’opposizione al governo democraticamente eletto organizzerebbe sfilate in tutte le città, distretti e villaggi contro le autorità. Nessuna autorità centrale; nessuna gerarchia; un fiorire di iniziative locali, frutto di un complotto segreto, che può essere ridotto solo dal terrore. Tuttavia, le richieste dei manifestanti non sono rivoluzionarie: ritiro (ottenuto) dal progetto di riforma fiscale che prende di mira le classi medio-basse; abbandono della riforma del sistema ospedaliero (nel pieno della crisi del coronavirus!), che rivela la sua insufficienza quantitativa e qualitativa; il rispetto per gli accordi di pace del 2016 tra lo Stato colombiano ei guerriglieri delle FARC, smobilitati, vengono cacciati come conigli; protezione di attivisti per i diritti umani, sindacalisti e giornalisti assassinati a dozzine; attuazione della riforma agraria promessa; ritorno a casa dei quattro milioni di sfollati ecc. Questa è la fonte del malcontento popolare! Alexis Lopez è noto per aver organizzato un Congresso nazista latinoamericano in Cile nel 2000, bandito all’ultimo momento dal governo di Lagos. Non nasconde le sue simpatie per Hitler nelle interviste che rilascia alla stampa. La repressione orizzontale, cioè il terrore cieco, gli è parsa un degno complemento dell’eliminazione mirata dei militanti più attivi.
I sostenitori del presidente Ivan Duque hanno proposto al parlamento colombiano di prolungare il suo mandato a due anni, approfittando della pandemia! Completamente inaudito fino ad oggi, tranne che ad Haiti, spettacolare esempio di democrazia guidata dalla mafia. La Colombia è in buona compagnia!