by Stefano Pantezzi – L’Italia è una terra ricca di tesori nascosti e storie affascinanti che spesso sfuggono all’occhio comune. Nella piccola frazione di Guardia Piemontese, sulla costa tirrenica della Calabria, sopravvivono tradizioni uniche: l’uso dell’occitano e l’antica arte di tessere broccati con filo d’oro. Queste tradizioni non solo rappresentano l’eredità culturale di un borgo, ma svelano legami profondi con le tumultuose vicende del XIV secolo, quando la Chiesa e il Re di Francia perseguitavano i Templari e i Catari. Come può un piccolo paese calabrese essere al centro di tali eventi storici? E quale mistero si cela dietro il prezioso filo d’oro delle sue tessiture? Un viaggio tra storia, leggenda e identità culturale ci conduce nel cuore di Guardia Piemontese, dove il passato rivive attraverso fili d’oro e parole antiche.

Di certo, il mondo non torna “in ordine” con un’azione di forza, concertata d’autorità; perché un ordine umanamente plausibile del conoscere e dell’esperire, non si impone con atti di violenza epistemica operati in gran fretta sull’imponente movimento caotico, sull’imprevedibile movimento differenziato, ordinato e disordinate, che corrisponde a tutto ciò che emerge, circola e confluisce nell’inarrestabile marea della cultura di tutti, ovunque.